Sabato 10 ottobre 2020 si è tenuto un seminario molto interessante dal titolo:
“La potenza pervasiva dei funzionamenti psicopatologici nei gruppi e il suo contenimento: nevrosi isterica, nevrosi del carattere e perversione”, l’obbiettivo del seminario era quello di approfondire la questione di come le personalità psicopatiche riescono a influenzare i gruppi truffando e traendone profitto e come intervenire dal punto di vista psicoterapeutica in queste circostanze. Sono molte le domando che gli esperti hanno cercato di rispondere circa questi fenomeni, stiamo parlando di fenomeni come reati di pedofilia, truppe, abusi sessuali, abusi alla dignità personale e a qualsiasi forma di violenza che questi individui esercitano sugli altri.
Nel congresso diversi relatori hanno sviscerato questi temi spiegando dando indicazioni su come è possibile intervenire in psicoterapia sia nei confronti sia di chi subisce, che nei confronti di chi abusa, quando riconoscono nel loro comportamento di avere un problema. Dai tre relatore è stato messo in evidenza come nei gruppi i funzionamenti psicopatologici provocano dei fenomeni molto potenti proprio perché utilizzano le stesse modalità disfunzionali che hanno con l’altro nella dualità; la relazione con l’oggetto si ripete nella realtà nello stesso modo sia quando l’oggetto è un individuo che quando l’oggetto è un gruppo. Si è discusso circa il tema di come avviene questo influenzamento sia nei gruppi naturali che nei gruppi psicoterapeutici e di come certi disturbi si manifestano sia nella relazione duale che nelle relazioni di gruppo.
Dunque è possibile un contenimento di quella influenza che questi funzionamenti attivano? E come trattarli in un gruppo psicoterapeutico? Come è possibile nella terapia di gruppo trasformare dinamiche regressive in dinamiche trasformative?
Molto interessanti sono state le risposte che i relatori hanno dato facendo riferimento alla loro esperienza clinica.
I disturbi psicopatologici che sono stati esaminati dai vari esperti sono: la nevrosi isterica, la nevrosi del carattere e la perversione.
Questo perché a diversi funzionamenti di personalità corrispondono differenti modalità di influenzamento delle dinamiche di gruppo.
È stato messo in evidenza come un determinato tipo di disturbo si manifesta nella sua individualità e come tale disturbo può pervadere un gruppo in modo specifico coerente col disturbo stesso.
I relatori hanno raccontato degli interessantissimi casi clinici per esplicitare e rendere comprensibile le loro posizioni teoriche.
A parlare si sono intervallati la dott.ssa A. M. Mandese, il dott. P. Imperatore e la dott.ssa C. Zurlo.
Dai tre relatore è stato messo in evidenza come nei gruppi i funzionamenti psicopatologici provocano dei fenomeni molto potenti proprio perché utilizzano le stesse modalità disfunzionali che hanno con l’altro nella dualità; la relazione con l’oggetto si ripete nella realtà nello stesso modo sia quando l’oggetto è un individuo che quando l’oggetto è un gruppo.
Illuminanti sono stati la descrizione di casi clinici in particolare di tipi due tipi di disturbi la nevrosi del carattere e l’organizzazione di personalità Perversa discussi durante il seminario. Molto istruttivo è stato invece l’intervento che dava indicazioni specifiche di lavoro con i gruppi grazie all’uso del dispositivo del Photolangage.
La dottoressa Anna Maria Mandese ha analizzato l’organizzazione di personalità della Nevrosi del Carattere specificando che questa modalità di essere nasce a causa del mancato superamento della angoscia di abbandono. Di solito le nevrosi del carattere mostrano alto livello di nevroticismo a causa della loro continua ricerca della perfezione, sono dominate dall’ideale dell’io. Questo continuo tentativo di raggiungere standard alti sembra quasi dettato dal desiderio di essere ammirati e accettati dall’altro. Sono personalità che mostrano uno sbilanciamento verso l’aspetto esteriore e verso la ricerca del riconoscimento dei loro meriti forse a causa di una mancanza del loro valore percepito.
Questa loro tendenza ad orientarsi sempre verso mete elevate porta queste persone a scegliere gruppi di un certo spicco per sopperire alle loro carenze narcisistiche.
Quando questi gruppi non soddisfano l’idea ideale di gruppo eletto che il nevrotico del carattere ha nella sua mente allora queste personalità reagiscono svalutando e lasciando il gruppo.
Il gruppo viene completamente squalificato e abbandonato senza giustificare ai loro membri il motivo per cui ci sono allontanati. Questi allontanamenti silenziosi sono dovuti al fatto che queste personalità non riescono a vivere i conflitti pertanto preferiscono isolarsi che affrontare gli altri. In queste personalità c’è una carenza della capacità assertiva e dunque della loro fallicitá, è come se loro non avessero diritto di manifestare all’altro il loro pensiero.
Molto istruttivo è stato il secondo caso clinico introdotto dal dot. Pierluigi Imperatore riguardante il disturbo di organizzazione Perversa. Questo tipo di organizzazione di personalità non riguarda solo la sfera sessuale ma è una modalità di essere nelle relazioni che ha come obiettivo quello di assoggettare gli altri ai propri bisogni non curandosi del dolore che provocano, molto spesso si tratta di soggetti sadici e manipolatori, pedofili, abusatori ecc..
Nella fattispecie il dottor Imperatore ha parlato di un paziente che manifestava uno stato di malessere emotivo è chiedeva di essere aiutato con una psicoterapia per “regolare le sue emozioni”, questa era stata la richiesta con cui era entrato in psicoterapia.
Quando questa persona cominciò a parlare della sua vita, con stupore del terapeuta, il paziente cominciò a raccontare che lui aveva in modo regolare rapporti sessuali con prostitute e transessuali e cosa faceva con loro, non percependo la non convenzionalità della sua vita sessuale. Inoltre in maniera molto naturale riferiva che il suo lavoro aveva a che fare con il sociale e che il suo ruolo era quello di aiutare gli altri nel cammino della crescita spirituale nella castità. Dal modo in cui riferiva il suo lavoro sembrava che non cogliesse la contraddizione della sua vita sessuale con la sua vita lavorativa.
Le sue difese primitive lo proteggevano dal vedere questa contraddizione. Il relatore riferí che quando questa persona fu’ inserito in un gruppo psicoterapeutico la sua modalità regressiva ebbero un effetto imprevisto sui membri del gruppo terapeutico.
Di fronte a un soggetto con delle difese così regressive il gruppo reagì in modo evolutivo, gli altri componenti cominciarono a permettersi di discutere argomenti che prima erano vissuti con troppa paura e vergogna. Dei contenuti che fino ad allora non erano emersi, cominciavano a essere elaborati. L’inserimento di questa persona portò il gruppo a elaborare vissuti che prima erano celati.
La relazione successiva è stata quella della dott.ssa Maria Clelia Zurlo, esperta di dinamiche di gruppo che ha dato importanti indicazioni di lavoro attraverso l’uso del Photolangage.
Lei ha messo in evidenza come all’interno di ogni individuo c’è una dimensione gruppale. Ogni individuo di un gruppo porta con sé la propria gruppalità inconscia.
Nei gruppi di lavoro attraverso la tecnica del Photolangage si creano delle dinamiche particolari che hanno a che fare con questa gruppalità inconscia.
Il gruppo si organizza in base a una propria modalità creando una specie di membrana che tiene coesi i membri del gruppo e piano si va a strutturare anche un inconscio gruppale.
Di conseguenza la produzioni degli scambi verbali e di associazioni che avvengo dai membri del gruppo prendono forma all’interno di dinamiche inconsce.
I contenuti che emergono nel gruppo vengono a galla nello stesso modo in cui i contenuti inconsci emergono nell’ individuo singolo.
Il Photolangage è una tecnica che usa delle foto come stimolo per attivare questi processi associativi. Gli individui cominciano ad associare guardando una foto e si attiva un processo di emersione di vissuti, ricordi e pensieri.
Questo materiale diventa quella creta viva a disposizione del gruppo per meditare su importanti argomenti di vita, il gruppo in questi modi diventa il luogo depositario di vissuti in attesa di essere elaborati. A mano a mano che i membri mentalizzano aspetti della loro vita il gruppo diventa promotore di cambiamento e benessere.
I relatori hanno terminato le loro relazioni manifestando la loro disponibilità verso tutti coloro che vogliano approfondire questi argomenti, informando che sono sempre attivi corsi e seminari su questi e altri argomenti contattando la scuola SAPP all’email info@accademiasapp.it oppure telefonando al numero 33553943313.
Grazie dell’attenzione
Psicologa, Psicoterapeuta psicoanalitico
Dott.ssa Giulia I. De Carlo
Studio in: corso Gramsci 133, Palagianello (Ta)
tel 3201987812 email: giuliadecarlo@hotmail.com