Il 17 ottobre 2020 si è tenuto il secondo seminario del titolo:
La potenza pervasiva dei funzionamenti psicopatologici nei gruppi e il suo contenimento: Borderline, Prepsicosi, Psicosi.
Relatori Prof. P.Petrini, Prof. A. Bertola, Prof. G. Polselli.
In questo straordinario evento i relatori hanno affrontato diverse tematiche riguardanti l’organizzazione di personalità Psicotica, Prepsicotica e Borderline, per completare il ciclo iniziato con il primo seminario in cui si sono trattate le organizzazioni di personalità Nevrotica, la Nevrosi del carattere e la Perversione (nella pagine eventi è possibile trovare una sintesi degli argomenti affrontati nel seminario).
Il lavoro dei relatori ha dato impulso a importanti questioni psicoterapeutiche quali:
Come queste organizzazioni di personalità si manifestano, quando entrano in crisi e di che sintomi possono soffrire?
Quali possono essere le indicazioni di lavoro per trasformare i sintomi in un’opportunità di cambiamento?
In questa sessione si sono affrontate in particolar modo le modalità di relazionarsi di tre organizzazioni di personalità: l’organizzazione Borderline, Prepsicopsi e Psicosi.
In un primo momento è stato spiegato in cosa consiste ognuna di queste modalità organizzativa della personalità per poi individuare le specifiche ricadute sul piano relazionale e gli aspetti disfunzionali. Molto interessanti sono stati i casi clinici che i relatori hanno portato per esemplificare come nella realtà queste modalità di essere possono evolvere in psicopatologie e quale è il trattamento che dà maggiori risultati.
L’impostazione teorica a cui i vari esperti si sono rifatti riguarda le teorie freudiane e i suoi successivi sviluppi e i contributi di ricerche proventi dal mondo scientifico anche all’interno di modelli della mente non freudiani.
La cornice teorica che accumunava il dibattito partiva dal presupposto che il completo sviluppo della personalità vede il bambino attraversare varie fasi relazionali. La maturazione psichica avviene grazie al loro superamento. Alla nascita nello psichismo del bambino c’è il primato della relazione duale madre/bambino, successivamente è grazie all’entrata del padre (come terzo elemento che rappresenta la realtà) che viene sancito il primato della triangolarietà e dunque l’accesso alla dimensione genitale della personalità adulta. L’ingresso della terzarietà, cioè della dimensione triadica che permette la mente del bambino di aprirsi alla rappresentazione della realtà, quella che in psicologia è l’esame di realtà comincia grazie a questo passaggio fondamentale.
Pertanto il modello della mente a cui i relatori si sono riferiti presuppone l’idea di una continuità evolutiva che si rifà alle teorie dello sviluppo psicosessuale delle teorie freudiane (fase orale, anale, fallica, e genitale) e delle relazioni oggettuali.
Dunque la personalità dall’infanzia si sviluppa e definisce in base al passaggio da una fase all’altra e da come l’ambiente famigliare riesce a risponde ai bisogni di strutturazione psichica del bambino in ogni passaggio. È come dire che il bambino vive un bisogno di conoscere come funziona il mondo e si appoggia alla mente dei genitori per poterlo guardare con i loro occhi fino a quando non sarà più necessaria la presenza fisica del genitore stesso.
La completa evoluzione della personalità avviene grazie al raggiungimento dello stadio genitale perché questa fase fissa nella dimensione psichica il riconoscimento della differenza di genere maschile-femmile, e della differenza delle generazioni. Si stabiliscono a livello psichico una serie di ordini organizzatori inconsci del mondo che permettono all’individuo di comprendere la natura delle differenti relazioni che lo circondano. Sono molti gli autori che ormai convergono nel ritenere che i passaggi da una fase all’altra non sono del tutto scontati, e che dipendono dalla capacità dell’ambiente di far fronte a bisogni fondamentali del bambino che oscillano tra il bisogno di sicurezza e quello di esplorazione.
Dunque secondo questa impostazione il non superamento di una fase fissa la personalità a quel livello e l’individuo anche se cresce nell’età cronologica a livello psichico rimane incapsulato nel passato nella tematica riguardante il passato. Nella fattispecie del seminario organizzato dalla scuola SAPP di psicoterapia si è parlato di Psicosi, Prepsicosi e organizzazione Bordline.
Secondo questa impostazione teorica la Psicosi è una organizzazione di personalità che si è fermata nel suo sviluppo alla fase orale, la Prespicosi non ha superato la fase anale e l’organizzazione Borderline si è fermata alla fase fallica non entrando nell’edipo.
L’adulto che nella sua infanzia non ha potuto accedere a fasi successive di sviluppo della sua personalità a causa di traumi, abbandoni o carenze nella capacità dell’ambiente di rispondere ai bisogni di strutturazione psichica reagirà e si comporterà nei confronti degli altri in linea con l’età emotiva che continua a risiede nella dimensione inconscia. Un esempio calzante è il comportamento delle organizzazioni di personalità Bordline, infatti gli adulti che presentano questo tipo di organizzazione mentale mostrano comportamenti dettati da una fortissima angoscia di abbandono. Gli esperti psicoterapeuti che trattano pazienti Borderline dichiarano che queste personalità hanno in comune un passato di abbandoni, trascuratezze, incapacità da parte dei genitori di decifrare i bisogni del figlio, incapacità delle abilità genitoriali di contenere o rassicurare i figli ecc.
In linea generale il vissuto di abbandono e trasversale sia se l’abbandono è stato reale, che se ha riguardato il vissuto della paura dell’abbandono che tutti i piccoli sperimentano. L’impossibilità per il bambino di sviluppare una reale rassicurazione circa il bisogno di sentire un legame solido con il genitori non gli dà la possibilità di accedere alla fase successiva quella genitale e a tutte le implicazioni inconsce che questa comporta.
Sono molti gli esperti che hanno spiegato come ogni fase dello sviluppo và a equipaggiare l’io del bambino e del futuro adulto di tutte quelle abilità necessarie per conoscere il mondo e comprenderlo, e nello stesso tempo pone le premesse allo sviluppo di difese più mature.
Quando questa maturazione psichica non è possibile la psiche si organizza secondo degli statuti interni e delle difese necessarie a sopperire le carenze. A questo punto è possibile individuare modalità tipiche di organizzazione della personalità con specifiche fragilità narcisistiche. Queste organizzazioni possono entrare in crisi in determinati momenti della vita. Se ciò accade l’emersione dei sintomi è la manifestazione di quel malessere che ha radici più profonde.
I relatori hanno messo in evidenza che è indispensabile che la presa in carico di queste manifestazioni sintomatologiche deve tener conto della specifica organizzazione di personalità e la necessità che questa si equipaggi di strategie adattative a livello psichico meno costose.
A questo punto i relatori hanno spiegato come si lavora in psicoterapia con la psicosi, la prepsicosi e l’organizzazione Borderline, raccontando molti casi esemplificativi per spiegare quando è perché queste organizzazioni di personalità entrano in crisi, che sintomi manifestano e come programmare un piano terapeutico individuale o gruppale.
Per chi volesse approfondire i contenuti del seminario sono stati pubblicati diversi testi circa questi argomenti presenti nella pagina https://www.giuliadecarlo.it/libri-pubblicati/
e nell’elenco editoriale alla pagina questo sito https://www.giuliadecarlo.it/catalogo-libri-di-riferimento-teorico-clinico/.
Grazie dell’attenzione
Psicologa, Psicoterapeuta psicoanalitico
Dott.ssa Giulia I. De Carlo
Studio in: corso Gramsci 133, Palagianello (Ta)
tel 3201987812 email: giuliadecarlo@hotmail.com