Il gioco d’azzardo patologico (GAP) conosciuto anche come ludopatia è una malattia che si sta diffondendo a macchia ovunque.
Rientra nel contesto più generale delle dipendenze patologiche che è una forma di disturbo psichico caratterizzata dalla continua ricerca da parte di chi ne soffre di soddisfare in modo compulsivo un impulso, in questo caso il gioco d’azzardo. In base al diverso bisogno da soddisfare abbiamo la dipendenza da gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da internet, mentre per quanto riguarda la tossicodipendenza sono in continuo aumento nuove tipologie di droghe sintetiche.
Secondo i manuali psicodiagnosti del DSM 5 e PDM 2 il gioco d’azzardo patologico (GAP) consiste in una vera e propria dipendenza dal gioco, il giocatore patologico entra in un circolo vizioso da gioco dal quale non riesce più ad uscire. Gli esiti sono nefasti sia sul lato economico che nei riguardi di tutti i tipi di relazioni che la persona ha realizzato nella vita.
Lo scenario sociale legato ai disturbi da dipendenza patologica negli ultimi decenni è cambiato in virtù della progressiva liberalizzazione del gioco d’azzardo.
Infatti oggi, oltre alle più conosciute dipendenze da sostanze, si aggiunge un altro tipo di dipendenze definite “dipendenze comportamentali senza sostanza” legate al gioco d’azzardo.
I dati sono allarmanti! Lo dichiara Walter Ricciardi, Presidente dell’ISS, (l’Istituto Superiore di Sanità) visto i risultati della prima indagine nazionale dell’ISS sul fenomeno durata tre anni e terminata nell’ottobre 2018.
Dallo studio è emerso che sono 18 milioni gli italiani adulti che giocano, un milione e mezzo sono giocatori problematici.
Lo studio (realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) ha rilevato che in Italia, i giocatori problematici così definiti sono il 3% della popolazione, all’incirca un milione e mezzo di persone, mentre altre 1.400.000 (il 2,8%) sono considerate a rischio moderato; il 26,5% della popolazione, invece, si è dedicata al gioco d’azzardo in modo sociale.
Con il libero accesso a modalità di gioco d’azzardo attraverso siti, centri scommesse, slot machine, VTL (video lottery terminal), gratta e vinci il fenomeno delle dipendenze patologiche è molto aumentato mettendo spesso in ginocchio l’economia delle famiglie.
Infatti, se prima la figura del giocatore d’azzardo era legata alle bische clandestine, oggi lo studio ha messo in evidenza che ad accedere a questa modalità di gioco sono tutte le fasce d’età, dai minorenni, alle casalinghe sino a pensionati over 65.
Le agenzie che si occupano di monitorare il fenomeno del gioco d’azzardo sostengono che, in realtà, il fenomeno è sotto-diagnosticato e negli anni sta aumentando enormemente.
Ma in che consiste il disturbo da gioco d’azzardo e quali sono i sintomi?
Gli esperti spiegano che si tratta di una patologia che ha effetti nocivi sulla salute seriamente invalidanti e compromette le relazioni famigliari, sociali e lavorative.
Questo disturbo ha in comune con la dipendenze da sostanze l’atteggiamento compulsivo, in entrambi i casi il soggetto dipendente non riesce a sottrarsi alla pulsione ad accedere all’oggetto della sua dipendenza.
Il disturbo si concretizza nella ricerca spasmodica di ripetere il comportamento dipendente.
Questo perché, come viene spiegato nel dsm-5, i comportamenti legati al gioco d’azzardo riescono ad attivare sistemi di ricompensa simili a quelli attivati dalle sostanze d’abuso. I sintomi comportamentali da dipendenza da gioco sono simili ad alcuni sintomi presenti nelle tossicodipendenze.
La compulsione a ripetere il comportamento di gioco è dovuta all’eccitazione che esso produce e dall’attivazione di neurotrasmettitori di rinforzo. Le sostanze d’abuso funzionano nello stesso modo, producono delle sensazioni di piacere conosciute e che vengono attivamente ricercate in modo compulsivo.
Ad aggravare il fenomeno è il fatto che solo una piccola parte dei giocatori patologici cerca un supporto, rendendo difficile una precoce individuazione e ritardando quindi la messa in atto di un trattamento appropriato.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha promosso una politica per contrastare questo tipo di dipendenza.
Contestualmente alla presentazione dei risultati dell’indagine, l’Istituto Superiore di Sanità) ha attivato un Telefono Verde 800 558822 (anonimo e gratuito), attivo presso il Centro Nazionale Dipendenze e doping per informare circa i rischi e le possibili cure.
Questo numero ha l’obbiettivo di rendere i giocatori consapevoli della possibilità che il gioco diventi patologico, comunicare sugli strumenti per contrastare la dipendenza, le terapie e le strutture più vicine a lui che possono aiutarli. La presa di coscienza che il fenomeno del gioco, patologico e non, è diffuso tra gruppi di età diverse e diverse classi sociali, ha reso necessarie provvedimenti di prevenzione e tutela.
Per questo è stata promossa una campagna informativa basata su strumenti di comunicazioni trasversali, dalla radio alla televisione, passando anche attraverso materiali stampati e i social network.
I dati raccolti nell’indagine dell’ISS, inoltre, suggeriscono anche altre possibili mosse di prevenzione e sostegno. Per esempio lo studio ha messo in evidenza una correlazione molto forte tra la tipologia di gioco usato e la problematicità. Infatti le slot machine e VTL (un nuovo tipo di slot machine più sofisticate) in primis sono gli strumenti più usati dai giocatori con più disagio. Ciò suggerisce che su questi strumenti bisognerebbe maggiormente intervenire per ridurre fenomeni di compulsività e la caduta verso la dipendenza.
Per quanto riguarda il gioco tra i minorenni, l’ISS ha sottolineato che non vi è dubbio che sono necessari controlli più stringenti e sanzioni più importanti in caso di violazioni, dal momento che, per legge, un minore non dovrebbe neppure poter comprare un Gratta-e-Vinci al bar.
I problemi correlati al gioco d’azzardo sono diventati un tema emergente negli ultimi anni tanto che sono entrati di diritto tra i Livelli Essenziali di Assistenza da parte del sistema sanitario nel marzo 2017. Oggi nel territorio sono attive diverse iniziative per aiutale le persone che soffrono del disturbo da gioco d’azzardo e anche per supportare le famiglie che spesso non sanno cosa fare quando uno dei loro componenti ne soffre.
Grazie dell’attenzione
Psicologa, Psicoterapeuta
Dott.ssa Giulia I. De Carlo
Studio in: corso Gramsci 133, Palagianello (Ta)
tel 3201987812 email: giuliadecarlo@hotmail.com