Accade spesso che ci si rassegna a un malessere che accompagna ogni momento della giornata, alti e bassi, un senso di non appagamento, di fatica, di noia, mancanza di voglia di vivere. Questo malessere porta un messaggio che è quello di un estremo bisogno d’amore e di pace dal profondo del nostro essere. Se questo messaggio non viene ascoltato il malessere può aumentare sino a evolvere in uno stato di profonda sofferenza.
Paradossalmente però il dolore può essere un precipitare verso un basso per avere la spinta per un elevarsi verso l’alto.
Carla una paziente che ha sofferto di depressione ne è una testimone, è riuscita a superare i suoi momenti più bui e adesso è una persona felice. Così ci racconta la sua storia:
“Non volevo alzarmi la mattina perché sentivo che la mia vita non aveva senso.
Provavo un dolore emotivo indefinibile, senza senso e origine.
Un dolore insopportabile che mi attanagliava le budella, che mi rabbrividiva le carni, struggente e come una lama mi penetrava nelle ossa.
Quel dolore accompagnava le mie giornate e non mi lasciava
Quel dolore alle volte si attenuava un po’, per qualche minuto o poche ore, ma poi ritornava quasi come fosse un demone sadico che volesse infierire e sadicamente infliggermi l’illusione di essere scomparso.
Quel dolore diventò quell’amico inseparabile verso cui ad un certo punto mi rassegnai, e si tramutò in una presenza costante intorno alla quale il mondo continuava a girare e di cui faticosamente avevo fatto l’abitudine.
Quel dolore attenuava la luce splendente del sole e non mi faceva godere dello splendore del mare.
Con quel dolore, ad un certo punto, pensai di poter convivere rassegnandomi alla sua continua presenza.
Sino a quando diventò insopportabile e cominciai a pensare di volerla fare finita. Come ultima spiaggia consultai uno psicologo, non ne’ avevo fiducia, ma raccontargli cosa provavo mi alleggeriva il cuore. Ad un certo punto lui mi invitò a prendermi cura di quel dolore e a scoprire di cosa avessi bisogno per essere felice, lì cominciai a scoprire quale messaggio meraviglioso portava quel dolore.
Avevo bisogno di amore e di pace e mi ero allontanata da me stessa, la mia anima urlava alle mie orecchie sorde di voler vivere.
Oggi so’ che quel dolore portava un messaggio grande è meraviglioso e quando l’ho ascoltato mi sono salvata.
Oggi vorrei testimoniare a tutti che non si può pensare di andare avanti trascurando un malessere emotivo.
Quel dolore risponde a una necessità di pace e amore che viene direttamente dal profondo del cuore e se trascurato porta inevitabilmente all’infelicità.”
Il malessere che viene direttamente dal cuore spesso urla alla persona il suo bisogno d’amore e di felicità.
Eppure è frequente imbavagliarlo, riempiendoci di cose da fare, stordendolo con sedativi o alcool oppure ancora razionalizzando cercando delle scuse o dei colpevoli per andare avanti.
Sono molte le strategie mentali che ogni persona attua nella speranza che il benessere arrivi da solo. Spesso passano anni e l’agognata fortuna non arriva, il malessere aumenta e la strada della passività mostra di essere fallimentare.
Fortunatamente così come aumenta il dolore aumenta la spinta a volersene liberare. Ad un certo punto ci si sente come se si fosse vestiti con scarpe e abiti stretti, e bloccati da manette e sbarre invisibili.
Il cuore sofferente chiede sollievo, l’anima vuole liberarsi da tanto disagio e qualcosa dentro comincia a divincolarsi.
Inizia così quel lungo cammino verso la propria liberazione verso il proprio benessere.
Di solito la prima domanda è: “cosa devo fare per stare meglio? “
E nell’immediato una lunga serie di possibili risposte vengono alla mente ma nessuna sembra essere facile e convincente.
Questi sono i primi passi maldestri alla ricerca attiva verso quella che sarà la propria felicità.
In realtà spesso non è con una decisione mentale che si imbocca la strada giusta, ma al contrario è la sincera inclinazione a volersi prendere cura del proprio malessere che indica la strada.
Così si incrociano opportunità che prima non si consideravano, amici che hanno fatto un percorso psicoterapeutico, corsi per conoscersi meglio, gruppi di meditazione ecc..
I veri momenti di svolta nascono da una nuova inclinazione d’animo, quando si giunge alla convinzione che rimanere fermi non porterà a nulla.
Purtroppo questo convincimento è l’esito di una profonda sofferenza che nasce nei momenti più bui dell’esistenza, quando si è ormai arrivati a toccare il fondo.
Paradossalmente il dolore può essere un precipitare verso un basso per un elevarsi verso l’alto che annuncia un nuovo modo di vivere. L’abisso del dolore può diventare il migliore consigliere, infatti spesso sono quei momenti quelli in cui una persona può trovare la forza di dare una svolta alla propria vita.
Da lì tutto cambia e tutto può avere inizio.
Grazie dell’attenzione
Psicologa, Psicoterapeuta
Dott.ssa Giulia I. De Carlo
Studio in: corso Gramsci 133, Palagianello (Ta)
tel 3201987812 email: giuliadecarlo@hotmail.com