“La crisi necessaria. Il lavoro incerto” è un testo di Racamièr che affronta la questione della crisi nei momenti più delicati dell’esistenza e di come intervenire in campo psicoterapeutico. Racamiér e Taccani nel 1986 hanno scritto molto su questo argomento e definiscono la crisi come “quella fase di snodo identitario trasformativo essenziale della vita psichica”. Nel testo l’autore mette in evidenza come durante questi momenti si cammina come su di un terreno impervio. Infatti fa notare come nelle crisi vi possano essere delle costanti, Racamiér ribadisce che queste viaggiano tutte su un doppio binario quello legato alla perdita, alle insicurezze e difficoltà, ma anche su di un binario differente, parallelo, che invece prospetta possibilità maturative di crescita evolutive e creative. Ogni essere umano nel suo sviluppo psichico attraversa delle tappe critiche e tutto ciò avviene grazie a leganti. Questi possono essere di due tipi: leganti con la realtà esterna e leganti interni di natura intersoggettiva. In questo senso questi fattori costituiscono il filo rosso, ossia tutto ciò che orienta il nostro procedere nell’esistenza. Se prendiamo in esame la concezione teorico-clinica di Racamiér notiamo come egli abbia sempre privilegiato la cura istituzionale e l’applicazione della psicoanalisi come cura della psiche: egli non ha mai separato l’una dall’altra, come non ha mai separato la crescita interiore dall’azione del contesto. Ed è lui che nello scenario psicoanalitico è stato tra i primi a sottolineare l’importanza della topica interattiva, come terza topica psicoanalitica, quella per cui noi come esseri umani possediamo un nostro proprio senso di realtà, unità e continuità, ma nello stesso tempo sviluppiamo un senso di unità in un processo di co-creazione, ingranati in sistema di relazioni allo stesso tempo sia sane che patologiche. Un altro pilastro concettuale dell’autore è legato ai processi di perdita… in cui si procede attraverso processi di continua perdita acquisizione o scoperta. Pertanto l’intera esistenza è scandita da momenti di crisi sanciti alle volte da cambiamenti nel corpo che richiedono un’evoluzione interiore profonda, pensiamo per esempio all’adolescenza. Infatti sottolinea l’importanza della svolta adolescenziale, in quanto se questo superamento non viene fatto può introdurre l’individuo a gravi psicopatologie. Un altro momento di crisi importante è la maternità. La fatica del parto si prolunga in un periodo di trasformazione, attraverso quello si giunge all’acquisizione di una identità più matura conquistata giorno dopo giorno, che si allarga in nuovo scenario che ci nutre attrvaverso la scoperta del nuovo di fronte a noi. In questa esperienza utilizziamo l’altro che ci sta accanto sia come “oggetto soggetto” che ci dà vita e a cui diamo vita in un incessante scambio di trasmissione da una generazione a un’altra. Racamièr sottolinea come noi come individui “modelliamo la nostra vita attraverso la trasformazione continua di ciò che riceviamo e al contempo doniamo: questa è in realtà la co-costruzione con la quale trasformiamo il mondo e trasformiamo incessantemente noi stessi.” Secondo l’autore la crisi mette in evidenza come qualcosa deve essere perso per lasciare spazio all’emergere del nuovo. “La capacità di perdere per guadagnare diventa insomma una legge di cui è tessuta tutta l’esistenza.”
Circa il pensiero di Racamiér sul processo di crisi possiamo individuarne quelle tappe che hanno segnato la sua evoluzione storica:
– 1970: primo abbozzo del concetto di crisi nel testo “Lo psicoanalista senza divano”;
– 1980: “Il lavoro incerto”, dal seminario di Monteguidi, centrato proprio sulla crisi;
– 1985-88: la ricerca all’Hopital de jour la Velotte, a livello istituzionale, una ricapitolazione della sua ricerca e della sua clinica, attraverso alcune concettualizzazioni rimesse a punto e alcuni quadri di vita istituzionale;
– 2010, vi è maggiore consapevolezza del fattore potenziale della crisi attraverso la teoria e la clinica dei legami, il progresso della ricerca nel campo della psicologia cognitiva, nel campo dell’infant research e nel campo degli sviluppi nelle neuroscienze. Gli esperti convergono nel ritenere che il meccanismo interno di sviluppo mentale si lega alla realtà intersoggettiva in uno scambio relazionale continuo e che la crisi così intesa come acquisizione e perdita è essenziale nella costruzione dell’identità personale e del legame co-costruito.
Un altro concetto chiave che merita di essere menzionato è quello del “figurante predestinato”. Secondo l’autore la patologia emerge a causa di un terreno fertile insito nella famiglie che lui chiama limo… seguendo la metafora del Nilo che rilascia in modo ciclico e stagionale quel nutrimento per fare crescere le piante. Così anche la patologia cresce se ne viene alimentata nel tempo quella condizione ottimale per perpetuarsi, definirsi e cristallizzarsi. In questo senso pone l’accento sulla relazione madre bambino e afferma che “la possibilità di aggregare la natura della madre con la natura del bambino, pur così diverse, è la stessa su cui si va creando quell’immagine temibile di figurante predestinato, in cui aspetti non consapevoli della trasmissione intergenerazionale si cumulano in una realizzazione di patologia personale grandiosa, ma ingranata nella realtà interattiva familiare e genealogica.”
Sono molti i contributi teorico clinici dell’autore in questo contesto si vuole dare una carrellata iniziale di tipo orientativo per un successivo approfondimento. Per questo motivo sottolineamo i suoi contributi relativi ai processi fisiologici di crescita che sono scanditi da crisi come la nascita, l’adolescenza, la maternalità, la crisi dell’età di mezzo, la crisi del pensionamento o del nido vuoto ecc.. Tra la nascita e la morte si svolge l’esistenza individuale e tra le generazioni la vita familiare e sociale, portando con sé i lutti non fatti o esportati e le cripte segrete che descriverà nell’ultimo testo: L’incesto e l’incestuale.
Concetto fondamentale è quello del “lutto originario”, attorno a cui la vita psichica si avvolge, o al contrario le tematiche della patologia della scissione e del diniego, come base degli aspetti psicotici inconsci. Insieme al “lutto primario” le tematiche circa la “perversione narcisistica” (come realtà presente nella vita interattiva e sociale intorno a noi), costituiscono i temi del libro il “Genio delle origini”. Simona Taccani nell’introduzione al testo di Racamièr “La crisi necessaria. Il lavoro incerto” mette in evidenza che i pazienti arrivano sempre nei momenti di crisi e riporta le parole di un suo paziente come rappresentative della condizione interna con cui giungono, anche se ognuno con un suo dilemma diverso.
“Non mi piace questo mondo in cui vivo, non mi ci trovo, non mi ci sento. Ormai logorati e minati i frammenti della mia etica, questi non hanno più gioco e io stesso ho poco tempo ormai. Adattarsi o morire? Non voglio fare né una cosa né un’altra, vorrei solo vivere sentendo che i miei valori contano ancora un poco, perché i miei valori sono con me. Lei mi può aiutare?”
Come rispondere a questa domanda di un suo giovane paziente di quarant’anni ? È la sua una crisi affrontabile e trattabile in campo terapeutico? Queste sono le domande che si pone la psicoanalista Taccani e spesso molti terapeuti come lei.
Ma allo stesso tempo ricorda come Racamièr insegna che la crisi è il lato della medaglia in luce, in questa si osserva il costo in termini di salute, di stallo, di paralisi maligna e distruttiva. Il lato invisibile invece indica quella delle potenzialità latenti e la possibile evoluzione futura già esistente in embrione.
Per questo motivo il testo che affronta la tecnica psicoanalitica della crisi è stato chiamato dall’autore “Il lavoro incerto” per indicare quel procedere terapeutico con quei pazienti che vivono situazioni di crisi e in bilico, in cui la terapia è un procedere difficoltoso dove ogni passo è un avanzare su un terreno sconnesso e instabile.
Bibliografia
Bollas C., (1987), trad. it. L’ombra dell’oggetto. Psicoanalisi del conosciuto non pensato, Borla, Roma, 1992
Freud S. (2010) Tre saggi sulla vita sessuale. Bollati Boringhieri.
Laplanche J. E Pontalis J. (1996) Enciclopedia della psicoanalisi. Laterza, Bari.
Racamie P. C. (1996) Il genio delle origini. Raffaello Cortina Editore.
Racamie P. C. (2012) “La crisi necessaria. Il lavoro incerto” Franco Angeli.
Dott.ssa Giulia I. De Carlo
Psicologa Psicoterapeuta Psicoanalitico
Corso Gramsci,133, Palagianello (Ta)
Tel 320 198 7812